Si è celebrata oggi 1 maggio la Festa dei Lavoratori, giornata di festa ma anche giornata di lotta e di rivendicazione dei diritti dei lavoratori.

Storicamente la Festa ha origini internazionali legate alle lotte operaie, e in particolare commemora le dure battaglie ottocentesche volte alla conquista del diritto della settimana corta, per la riduzione dell’orario di lavoro quotidiano fissato a otto ore (nel 1800 la giornata lavorativa oscillava dalle 14 fino alle 18 ore giornaliere) e per il diritto di organizzazione dei lavoratori che culminarono nella creazione del primo sindacato nazionale degli Stati Uniti, la National Labor Union.

Tali lotte vennero accolte in Europa nel settembre 1866, quando la rivendicazione per la giornata di 8 ore promossa dalla NLU fu accolta e fatta propria anche dall’Internazionale, nota anche come Associazione internazionale degli operai, la quale fu trasferita da Londra a New York nel 1872 e fino alla metà del 1874.

Altra fondamentale tappa per i diritti dei lavoratori fu poi quella del Congresso di Parigi del 1889: a partire da quell’anno, e in conseguenza dei durissimi scontri tra polizia e anarchici avvenuti a Chicago nel 1886 durante la “rivolta di Haymarket”, la data del Primo Maggio venne proclamata giornata internazionale dei lavoratori.

In tale occasione i socialisti della Seconda internazionale ufficializzarono anche in Europa la festività del primo maggio e nel 1891 essa venne ratificata anche in Italia, anche se fu soltanto nel 1919 che i lavoratori poterono festeggiare la conquista delle 8 ore lavorative giornaliere.

Oggi la Festa dei Lavoratori si celebra nei principali Stati europei, delle Americhe, asiatici, africani e dell’Oceania; negli Stati Uniti e in Canada la tradizione vuole che il Labor Day sia festeggiato il primo lunedì di settembre di ogni anno.

(Dario Di Bartolo)
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