Arrivano novità da parte del Governo in materia di semplificazione e trasparenza nella gestione del 5 per mille attraverso il Dpcm 7 luglio 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 del 9 setagosto 2016.

Il decreto, infatti, detta nuove disposizioni in materia di trasparenza ed efficacia in merito all’utilizzo del 5 per mille dell’Irpef, in attuazione dell’articolo 1, comma 154, della legge 190/2014 (Stabilità 2015).

Nello specifico, esso stabilisce che non è più necessario presentare ogni anno la dichiarazione per essere inclusi nell’elenco dei beneficiari: gli enti regolarmente iscritti nel 2016, infatti, resteranno automaticamente iscritti per gli anni successivi, ferma restando la permanenza dei requisiti richiesti.

Inoltre, le rendicontazioni riguardanti l’utilizzo dei fondi saranno ora pubblicate online, all’insegna di una gestione più trasparente delle quote: l’elenco dei beneficiari del 5 per mille sarà consultabile sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.

Tali innovazioni non modificano in ogni caso le scadenze degli adempimenti riguardanti la rendicontazione del contributo: permane l’obbligo di redigere e inviare il relativo rendiconto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale entro un anno da quando l’ente riceve l’importo del cinque per mille. Ad esso si dovrà allegare una apposita relazione illustrativa nel caso in cui gli importi percepiti siano uguali o superiori ai 20.000 euro.

Maggiore trasparenza e attenzione alla “pubblicità” verrà richiesta anche alle amministrazioni pubbliche che erogano il 5 per mille, le quali dovranno riportare sui propri portali web l’elenco dei soggetti beneficiari, con l’indicazione dell’importo concesso e la data di erogazione. Al contempo dovranno esser resi pubblici anche i rendiconti e le relazioni illustrative degli enti beneficiari.

Per maggiori informazioni e per scaricare il nuovo modello di rendicontazione del 5 per mille è possibile visitare l’apposita pagina web dedicata alla Rendicontazione del contributo del 5 per mille presente sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

(Dario Di Bartolo)
Facebooktwitterlinkedin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *