Papa FrancescoDomani, sabato 16 aprile 2016, Papa Francesco si recherà in visita umanitaria a Lesbo, isola greca che accoglie migliaia di profughi provenienti dalla Turchia e fuggiti dalla dura guerra in atto in Siria.
Il Papa, sempre vicino al tema immigrazione, in più occasioni ha fatto sue le difficoltà dei più deboli e la condizione di queste persone costrette a fuggire da povertà e conflitti. Il suo pontificato, infatti, ha già visto accorati inviti alle parrocchie ad accogliere famiglie di profughi ed un altro importante e simbolico viaggio, quello avvenuto nel 2013 nell’isola di Lampedusa. In tale occasione il Papa pronunciò una delle sue più note omelie, quella contro la “globalizzazione dell’indifferenza”.
Il viaggio a Lesbo si connoterà, dunque, di un forte sentimento umanitario, di vicinanza e solidarietà ma – come spiega monsignor Gianfranco Perego, direttore della Fondazione Migrantes, in un intervista a LaPresse e nonostante i comunicati ufficiali di senso contrario – esso rappresenterà anche una presa di posizione politica nei confronti dell’Accordo UE-Turchia per i rimpatrio dei migranti irregolari arrivati nelle isole greche, nonché nei confronti degli orientamenti politici di chiusura delle frontiere e di muri propri dei Paesi balcanici.
Francesco verrà ricevuto nella prima mattina dal Primo Ministro Tsipras, dall’arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la grecia Ieronymos e dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I; incontrerà inoltre monsignor Fragkiskos Papamanolis, presidente della Conferenza Episcopale.
Alle 11:00, secondo il programma ufficiale diramato dalla Santa Sede, il Papa si recherà quindi al campo profughi di Mòria, il quale ospita circa 2.500 richiedenti asilo; questi, secondo la Caritas presente a Lesbo, attendono il Papa con speranza e si mostrano entusiasti della sua visita, nonostante le condizioni difficili in cui versano.
Dopo pranzo sarà tenuto un incontro con la cittadinanza e con la comunità cattolica e Bergoglio pronuncerà il suo discorso in memoria delle vittime dei viaggi della speranza e volgerà loro una preghiera; così come già fatto a Lampedusa, saranno lanciate in mare corone di alloro e di fiori in omaggio alle vittime. Il Papa farà, quindi, ritorno in Vaticano nel pomeriggio.
(Dario Di Bartolo)
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