La tregua è indispensabile per soccorrere i cittadini rimasti bloccati nella città
ALEPPO – Nella giornata di ieri l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha lanciato il suo appello volto a stabilire una tregua agli scontri in corso ad Aleppo: la città, devastata dalla guerra, è ormai al tracollo e ampie zone sono prive di elettricità ed acqua. Per l’ONU è fondamentale cessare le ostilità per garantire assistenza umanitaria alla popolazione in difficoltà.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, si stima che oltre 250.000 persone sono rimaste intrappolate nella zona est di Aleppo a seguito della chiusura delle vie principali di accesso alla città.
A queste difficoltà si sommano gli attacchi contro le infrastrutture civili, che durante questa settimana hanno gravemente danneggiato le infrastrutture elettriche e idriche della città, lasciando più di due milioni di abitanti di Aleppo senza elettricità o l’accesso alla rete idrica pubblica.
Attraverso un comunicato stampa, Yacoub El Hillo e Kevin Kennedy, rispettivamente coordinatore residente dell’Onu per gli affari umanitari in Siria e coordinatore umanitario regionale per la crisi siriana, hanno affermato che “l’ONU è pronta ad assistere la popolazione civile di Aleppo, una città ormai unita nella sofferenza”.
I funzionari hanno poi aggiunto: “Come minimo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite richiede un cessate il fuoco a tutti gli effetti o pause umanitarie settimanali di 48 ore per raggiungere i milioni di persone bisognose in tutta Aleppo e ricostituire le scorte di cibo e medicine”.
I civili, tra cui i malati e i feriti, devono essere assistiti senza discriminazioni e ovunque essi si trovino. Tutte le parti devono garantire la sicurezza e la dignità di tutti i civili e le infrastrutture civili in conformità con il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani.
(Dario Di Bartolo)
